Casertavecchia, il magico borgo medievale: 7 cose da fare e da vedere

da | 1 Set 2022 | 0 commenti

Chiunque giunga a Casertavecchia resta affascinato e anche un po’ sorpreso dalla magia del suo borgo, dove il tempo sembra essersi fermato.

I suoi vicoletti, le sue chiesette, il Duomo e le case parlano ancora l’antica lingua del Medioevo. Una vera chicca per chi viene a Caserta e vuole immergersi nella storia e nella cultura di questo territorio. Casertavecchia è un piccolo borgo che appartiene amministrativamente al comune di Caserta, ma che dista dal centro una decina di chilometri. L’atmosfera è ricca di storia e i vicoli sono un vero e proprio museo a cielo aperto, con edifici e monumenti da visitare, non a caso nel 1960 è stato dichiarato Monumento nazionale.

Le origini di Casertavecchia sono ancora incerte, ma secondo quanto scritto dal monaco benedettino Erchemperto, nella sua Historia Langobardorum Beneventanorum già nell’anno 861 d.C. esisteva un nucleo urbano denominato Casam Irtam (dal latino “villaggio posto in alto”). Nel corso dei secoli, il borgo, ha subito svariate dominazioni, in quanto, nell’VIII secolo fu roccaforte dei Longobardi e nell’879 fu data come contea a Pandolfo di Capua. Nel X secolo gli abitanti ed il clero della pianura, sotto le incursioni saracene, cercarono protezione nel borgo e dopo la devastazione delle città di Suessola (S. Felice a Cancello) e di Calatia (odierna Maddaloni), anche la sede vescovile si trasferì a Casa Hirta trovando in essa un rifugio sicuro. Nel 1062, invece divenne Normanna, poiché fu occupata da Riccardo I conte di Aversa, in seguito passò sotto la dominazione angioina e poi aragonese (1442), la quale segnò l’inizio della decadenza della città. Nel XVI secolo il conte Giulio Antonio Acquaviva trasferì la residenza in pianura, nel villaggio Torre (l’attuale Caserta), e nei primi del secolo XVII anche quella episcopale fu trasferita lì. Con i Borbone e la costruzione della Reggia, iniziata nel 1752 per volontà di Carlo III di Borbone, Caserta diventa il nuovo centro a discapito di Casertavecchia, alla quale nel 1842 venne tolto anche il vescovado, trasferito nella nuova città. Durante la storica battaglia del Volturno, svoltasi l’1 e il 2 ottobre 1860, il borgo fu occupato dai borbonici che furono poi respinti dai garibaldini.

L’antico borgo è meta turistica per i vicoli e gli edifici storici ma anche per l’incantevole panorama visibile in molti punti, particolarmente suggestivo di notte, per il clima fresco d’estate e per la buona cucina che offre. 

Cose da fare a Casertavecchia

  • Sicuramente una delle attività da fare assolutamente è una passeggiata tra i suoi vicoli alla scoperta di scorci meravigliosi e della sua storia.
  • Scattarsi delle foto sulla terrazza del belvedere con il panorama alle spalle: da qui nelle giornate limpide si può vedere il Vesuvio e le isole del golfo
  • Da non perdere la visita guidata nel castello medioevale fatto costruire nel XII secolo. Di quella struttura oggi rimangono parte della cinta muraria, delle torri quadrangolari a difesa del castello, il cortile ellittico e parte della facciata con una particolarissima finestra bifora della sala del primo livello. Il grosso mastio (o “maschio”) circolare, che è tra i più grandi d’Europa, è attribuibile al periodo svevo (XII-XIII secolo), era privo di porte e vi si accedeva dal castello attraverso un ponte levatoio aereo.
  • Visitare il Complesso monumentale dell’Annunziata situata all’inizio dell’omonima strada. Esso è costituito dall’Ospedale e dall’Oratorio, attualmente chiesa dell’Annunziata. L’ospedale nacque per dare aiuto ai poveri, agli ammalati ed ai bambini abbandonati e annesso c’era il Monte dei maritaggi che forniva la dote alle fanciulle povere ed orfane della città.
  • Comprare uno spiritello: si può acquistare in uno dei negozi del borgo. Leggenda vuole che se si inserisce un foglietto con il desiderio all’interno, questo si esaudirà. 
  • Gustare un aperitivo nella piazza del Duomo 
  • Mangiare un’ottima paposcia nei locali del borgo: si tratta di un saltimbocca napoletano condito con vari ingredienti.

Ricordiamo che non è possibile parcheggiare e transitare nel borgo con le auto, all’ingresso ci sono parcheggi a pagamento e custoditi.

Allora vieni con noi a Casertavecchia? 😊

Claudia Ausilio

Archeologa, Giornalista, Travel Designer. Il mio obiettivo è far conoscere la mia terra a tutti e promuovere la sua autenticità con un occhio di riguardo a quello che è family-friendly e pet-friendly dato che sono anche mamma di una splendida bambina umana e di una pelosa.

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