San Leucio, il sogno di Ferdinando di Borbone: dal museo della seta al Belvedere

da | 18 Nov 2022 | 0 commenti

San Leucio è l’unico posto al mondo dove il Socialismo, nonostante la presenza di un monarca, è stato realizzato in modo concreto. Nel 1789 il re Ferdinando IV decise di allontanarsi dalla corte e di stabilirsi in un tranquillo paesino alle spalle della Reggia di Caserta dove si trovava la chiesetta di S. Leucio.

Inizialmente si trasferì lì con un gruppo di coloni che crebbero e misero su famiglia. Qui decise di dare forma ad una comunità dotata di una certa autonomia economica, creando una seteria e una fabbrica di tessuti. La regolò con un codice scritto e diede al paesino una struttura urbanistica organica e simmetrica. Essendo una sua creatura le diede il nome di Ferdinandopoli. 

I pilastri della Costituzione di San Leucio-Ferdinandopoli erano tre: l’educazione, la buona fede e il merito. Era vietato il lusso e gli abitanti dovevano vestirsi tutti allo stesso modo. La scuola era obbligatoria, a partire dai sei anni di età: i ragazzi erano poi messi ad apprendere un mestiere secondo le loro attitudini e i loro desideri.

Obbligatoria era la vaccinazione contro il vaiolo, le mogli non erano tenute a portare la dote quando si sposavano e lo Stato s’impegnava a fornire la casa arredata e quello che poteva servire agli sposi. 

San Leucio finì nel 1861, a seguito della invasione sabauda, il Regno fu annesso al Piemonte: il setificio fu dato ai privati, e lo statuto divenne carta straccia.

Cose da vedere a San Leucio

Da non perdere è il Museo della Seta, composto da diverse sezioni: la sezione di archeologia industriale, ossia l’antica Fabbrica della Seta, l’Appartamento Storico e i Reali Giardini. Da vedere sono i nove telai a mano, tutti restaurati e funzionanti, per la produzione di broccati, broccatelli, lampassi, damaschi e della famosa “coperta leuciana” (un magnifico tessuto di damasco ad una spola, di grandi dimensioni, la cui produzione si afferma nella seconda metà dell’Ottocento). 

L’ appartamento Reale, invece, è composto da una serie di stanze particolarmente affascinanti, in cui la seta è sempre protagonista. Tra tutte spiccano: il Bagno Grande, cosiddetto “Bagno di Maria Carolina”, interamente dipinto ad encausto nel 1792 dal primo pittore di corte, Philiph Hachert; la sala da pranzo, dipinta con storie della vita di Bacco da Fedele Fischetti; la stanza da letto, sul cui soffitto campeggia l’Aurora, opera di Giuseppe Cammarano; il Coretto, da cui i sovrani assistevano alle celebrazioni liturgiche nella sottostante chiesa di San Ferdinando Re, tuttora aperta al culto.

Inoltre, è possibile visitare la Casa del Tessitore, un tipico esempio di abitazione dell’operaio leuciano, arredata con mobilio dei primi anni del ‘900, dove è ricostruito l’ambiente e le condizioni di vita dell’epoca.

Da visitare è anche la chiesa di San Ferdinando Re sul Belvedere che fu costruita a fine Settecento e fu ottenuta ampliando l’originaria cappella (che occupava l’attuale abside) con l’attiguo ex salone delle feste.

L’ambiente si presenta in una veste barocca, con le pareti laterali che presentano ognuna un altare e ai suoi lati due nicchie, con cornice e timpano in stucco, contenenti altrettanti statue in stucco, opera di Carlo Brunelli. Esse rappresentano la Fede, la Speranza, la Religione e la Carità.

Claudia Ausilio

Archeologa, Giornalista, Travel Designer. Il mio obiettivo è far conoscere la mia terra a tutti e promuovere la sua autenticità con un occhio di riguardo a quello che è family-friendly e pet-friendly dato che sono anche mamma di una splendida bambina umana e di una pelosa.

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