Cibo e vino
La Campania è una terra straordinariamente fertile, prerogativa fondamentale che ha permesso l’acclimatarsi di tantissime specie della flora e della fauna.
La vera ricchezza della cucina campana è l’incredibile varietà di prodotti e di piatti tradizionali. Accanto alla rigogliosa tradizione gastronomica ha viaggiato di pari passo per circa 2000 anni, una delle più floride culture che abbiano mai accolto la Viticoltura, in quella terra che un tempo era chiamata Campania Felix.
La nostra regione annovera più di 100 vitigni autoctoni, che nessuna altra area viticola del mondo può eguagliare ed in tutte le province si producono vini dai sapori unici, ricchi di profumi e personalità, già apprezzati dagli imperatori romani.
La sola Caserta e provincia vanta numerosi prodotti Dop e piatti tipici famosi in tutto il mondo. Regina della tavola di Terra di Lavoro è la mozzarella di bufala, esportata ed imitata in tutto il mondo. Basti pensare alla sola Regina Elisabetta II che se la faceva spedire direttamente da qui.
La mela annurca è la Regina delle Mele ed è un vero toccasana: era la mela degli dei e già in antico era apprezzata per le sue qualità. E poi c’è il conciato romano, “romano” perché veniva prodotto già nell’Antica Roma ed è tra i formaggi più antichi d’Italia e si produce a Castel di Sasso. Ed anche il maialino casertano è una razza dalle origini antiche, risalente anch’essa al tempo dei Romani.
Tra i vini, abbiamo il Falerno (il vino dei Romani), l’Asprinio d’Aversa e il Casavecchia. Poi c’è l’oliva caiazzana, presidio Slow Food. Tipica del territorio caiatino, la sua coltivazione è databile all’epoca pre-medioevale.
Per i più golosi immancabile è la polacca aversana, tipica brioche da colazione ripiena di crema e amarena. E poi la cipolla di Alife, che coltivata già dai romani e nella fertile pianura è diventata un capolavoro culinario. Lo Zafferano di Pietravairano è l’oro rosso del Casertano: sono proprio le caratteristiche del clima e del terreno della zona del Medio Volturno, che consentono la produzione di questo ingrediente così deciso e saporito. E ancora il miele di Teano, una prelibatezza di Terra di Lavoro e il Tartufo del Matese, l’oro nero casertano.
Senza dimenticare la castagna di Roccamonfina a marchio Igp, che ogni anno è oggetto di una grande sagra alla quale partecipano milioni di persone provenienti da tutta Italia e si batte il record del wrollaro (padella per cuocere le castagne) più grande del mondo.